Viriditas

Dalla notte dei tempi il pelo, le bave, gli steli, passano attraverso le dita femminili e si fanno 'opera'.

L'ordito riflette il pensiero femminile che ha guardato le ali delle farfalle, i fiori, e le infinite forme della natura e ce le restituisce in forma di arazzi o stoffe più semplici...

I fili si rincorrono sulla trama, attraversano,si intrecciano, si allacciano, si diradano. Sostano.

Su teli di garza, tessuto primitivo, che evoca telai domestici, ho fatto 'germinare' il mondo degli'incolti',dove brulicano insetti, piccoli animali inconsapevoli, lacerti vegetali ed allusioni agli erbari' colti' ,minuziosamente disegnati e dipinti su carte di risulta, stoffette, nastri.

Talvolta un animale di grossa taglia si profila perentorio, ma non può nuocere: è lì perché HIldegard Von Bingen ne ha scritto.

'Sottili differenze tra le nature diverse', titola il suo libro di medicina naturale, scritto in un Medioevo remoto ed inquietante. E le differenze sottili tra una pietra ed una libellula sono così infinitesimali, da legare umano, vegetale ,animale, minerale, in un unico brivido di VIRIDITA'.

Stefano Mancuso ha dimostrato scientificamente questa viridità, che è intelligenza e personalità delle piante e su questa linea invisibile, ma tenace, che unisce “visionarieta” remota e neurobiologia vegetale contemporanea, si è fondato il mio lavoro per l'orto Botanico di Padova .

Sulle garze non c'è profondità ne' prospettiva, tutto fluttua alla mercé di un caos ordinato ed effimero. I colori sono sommessi e tutto potrebbe essere capovolto senza turbare l'ordine generale.

Predominano insetti veri o immaginari che evocano gerarchie e dinamiche allarmanti, filze di filo rosso, lanciato con l'ago a sottolineare, dividere, unire. Il filo che mia madre usa nel suo ricamo di bricoleure raffinata e bizzarra.

Il filo di Maria Lai...

Nel 'giardino verticale' di Stromboli' è ancora collages, ma di stoffe dipinte e rete industriale: brandelli di natura che si inerpicano nella disperata ricerca di essere verosimili. Ma è proprio la loro sembianza decorativa di euforbie, agavi, fichidindia ed ali di gabbiano, a spaesarci. Come davanti alla sfacciata malagrazia dei fiori di plastica nei cimiteri.

Altra storia i Teleri colorati: la loro enfasi cromatica è esuberanza. Punto.

È la spremitura dei colori abbaglianti dell'estate che si slancia nella vertigine e nell'abisso . La rivolta, la collera, le impennate delle forze della natura, senza requie.

Nei disegni a grafite racconto di lupi, capre,volpi... Storie di HIldegard, storie vere, mai accadute.

Olimpia Biasi

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VIRIDITAS - Articolo sulla Tribuna di Treviso

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Orto Botanico di Padova